Carrie va in città

Il prequel anche in tv? E' il caso di The Carrie Diaries (ma ci avevano già pensato con Smallville...). Torniamo indietro nel tempo, a scoprire la prima adolescenza di Carrie, la protagonista del famosissimo Sex And The City. In realtà ci troviamo di fronte un teen drama agile ma non originale, che cerca di sfruttare anche la nostalgia per gli anni ottanta (sottolineata da un'invadente colonna sonora). L'obbiettivo è quello di attirare un pubblico composito: ragazzi, ex-ragazzi che hanno vissuto in pieno il fulgore degli eighties, e appassionati della serie tv originale che cercano qui riferimenti più o meno espliciti alla loro eroina.

La trama

Carrie Bradshaw è una sedicenne del Connecticut che sogna Manhattan e la vita appassionante della grande città. Oltre ai turbamenti della giovane età (l'amore, il sesso, il bullismo a scuola), che vive con le sue amiche del cuore, si trova a dover affrontare un grave lutto familiare: la madre è da poco morta di cancro. La cosa crea tensioni tra lei e la sorella ribelle, ma spinge il padre a mandarla a lavorare a New York un giorno alla settimana. Qui però Carrie fa la conoscenza di Larissa, una giornalista del magazine Interview, che la introduce nel mondo sfavillante e irresponsabile della moda.

I personaggi principali

Carrie Bradshaw (Anna Sophia Robb) - 16 anni. Vive a Castlebury, nel Connecticut, ma pensa solo a Manhattan. Ha un gusto particolare per la moda, che ha ereditato dalla madre, morta tre mesi prima di cancro. In famiglia va d'accordo con il padre, ma ha un rapporto difficile con la sorella minore, Dorrit. Forse è innamorata di Sebastian, il "figo" della scuola, ma questo sentimento è in contrasto con la sua voglia di vivere l'avventura nella Grande Mela. Come da manuale da sceneggiatura tv, sarà quindi un amore controverso che la accompagnerà per gran parte della serie. Una nota: l'attrice non somiglia per niente a Sarah Jessica Parker (che interpretava Carrie da adulta), se non per i riccioli.
Dorrit Bradshaw (Stefania Owen) - 14 anni. La sorella dal carattere difficile, traumatizzata dalla morte della madre. Si fa le canne, ascolta i Cure, Siouxsie and the Banshees, i Joy Division e soprattutto indossa anfibi e giacconi militari. La psicologia del personaggio è del tipo "Gioventù Bruciata" (categoria "nessuno mi capisce e quindi mi faccio del male per attirare l'attenzione di chi mi trascura").
Tom Bradshaw (Matt Letscher) - Apprensivo e incapace di essere severo anche quando serve. In realtà la famiglia di Carrie è una forzatura della continuity rispetto alla serie originale: in Sex And The City viene detto che il padre scappò di casa quando lei aveva cinque anni e che lei non lo conobbe mai. Inoltre non si parla di sorelle.
Jill Chen detta Mouse (Ellen Wong) - Fa parte del gruppo di amici di scuola di Carrie, insieme a Walt e Maggie (il "gruppo di quattro", come in Sex and the City. Dolce e intelligente, deve affrontare la sua prima delusione amorosa. Confronta il personaggio con quello di Willow Rosenberg in Buffy l'Ammazzavampiri.
Walt Reynolds (Brendan Dooling) - Amico di Carrie, appassionato di musica e moda come lei (leggono tutti e due Interview), sta scoprendo di essere gay. Per ora è fidanzato con Maggie, che però lo tradisce. Come personaggio può rimandare a Stanford Blatch, l'amico gay in Sex and the City.
Maggie Landers (Katie Findlay) - Amica di Carrie, molto interessata agli uomini. La più disinibita del gruppo, probabilmente creata pensando a Samantha Jones di Sex and the City, per creare un contrasto con Mouse, che ricorda in qualche aspetto Charlotte York.
Donna LaDonna (Chloe Birdges) - La classica antipatica e strafottente da teen drama (The Bitch, per intenderci). A scuola è la leader del gruppo The Jens, ragazze terribili che mostrano nel loro abbigliamento il lato kitsch degli anni '80. Confrontala con Cordelia Chase in Buffy l'Ammazzavampiri, della quale riproporrà, molto probabilmente, l'arco di sviluppo del personaggio (diventando simpatica).
Sebastian Kydd (Austin Butler) - L'archetipo del love interest in questo genere di narrazioni. Attraente, conteso da tutte le ragazze, e sufficientemente scapestrato (è stato cacciato da tre scuole per indisciplina) ma nei fatti sentimentale e gentile. E' molto ricco (guida una porsche rossa), senza però vantarsene (anzi quando entra nell'argomento lo prende una vena di tristezza). Si capisce che è innamorato di Carrie. L'anno prima si frequentavano, si sono anche baciati timidamente in piscina (occasione per gli sceneggiatori dir farlo vedere a torso nudo), ma poi si sono persi di vista.
Larissa Loughlin (Freema Agyeman) - Inglese, giornalista di Interview (il magazine creato nel 1969 da Andy Warhol). Irresponsabile e scapestrata, dedita al taccheggio (ruba nei grandi magazzini per il brivido di farlo). Non capisce che Carrie è minorenne e la coinvolge nella vita notturna di New York.

La scrittura di The Carrie Diaries

La serie è un teen drama classico, e può essere apprezzato anche se non si conosce Sex and the City. Dal punto di vista narrativo si sviluppa su due fronti: la quotidianità di provincia, legata ai classici temi adolescenziali, e l'avventura fiabesca nella grande città (con archetipi tipici del genere, come la morte della madre che spinge alla partenza o la tentatrice che introduce in un mondo meraviglioso e pericoloso). Ci sono poi riferimenti molto tradizionali al genere sentimentale (abbiamo addirittura uno svenimento nelle braccia dell'uomo amato, in puro stile romantico). Ad integrare la trama ci sono inoltre le storylines delle esperienze sentimentali-sessuali del gruppo di amici (Mouse, Maggie e Walt). Da notare, inoltre, l'attenzione particolare per la moda degli anni '80 (stile attualmente oggetto di revival) e per la musica dell'epoca.

Informazioni sulla serie

Titolo originale: The Carrie Diaries
Produzione: USA
Tipologia: teen drama - one hour show
Creatori: Amy B. Harris dai libri di Candace Bushnell
Prima TV americana: 14 gennaio 2013
Produzione: Warner Bors. Television, Fake Empire Productions, A.B. Baby Productions
Network: The CW
Regista del pilota: Miguel Arteta

(c) Alessandro Manitto
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